L'intervento di ristrutturazione del “Podere del tiglio” ha consentito il recupero di un edificio rurale ad uso abitativo/agricolo e la sua riconversione a residenza per le vacanze.
L'intervento di ristrutturazione del “Podere del tiglio” ha consentito il recupero di un edificio rurale ad uso abitativo/agricolo e la sua riconversione a residenza per le vacanze.
Il “Podere del tiglio” è ubicato nel Comune di Palazzuolo sul Senio (FI), in un'area a forte connotazione rurale nel cuore dell'appennino Tosco-Romagnolo. Tale territorio presenta grandi aree boschive, una conformazione del terreno aspra e un patrimonio di edifici rurali isolati raggiunti da impervie strade di montagna. L'intervento di ristrutturazione del “Podere del tiglio” ha consentito il recupero di un edificio rurale ad uso abitativo/agricolo e la sua riconversione a residenza per le vacanze. L'edificio si presentava come un corpo di fabbrica unico a due livelli, posto su un versante molto pendente della montagna esposto verso sud. Il piano terra, parzialmente interrato, era adibito a ricovero per gli animali. La struttura originale era realizzata con muratura portante in pietra arenaria, solai in struttura lignea, mentre il manto di copertura era realizzato con lastre di pietra. Prima dell'intervento il "Podere del tiglio" giaceva in stato di abbandono da molti anni e aveva subito crolli e danneggiamenti.
Curato dagli architetti Nadia Angeli e Matteo Brucoli di Faenza (RA) con la collaborazione dello Studio DES, questo progetto è fortemente orientato alla sostenibilità e alla autosufficienza energetica. L’intervento di recupero ha conservato la volumetria, i materiali, la tipologia distributiva e la forma strutturale dell'edificio originale, implementando al contempo tutte le modifiche necessarie all'ottenimento di elevati risultati energetici, funzionali e di comfort.
I progettisti hanno scelto inoltre di riutilizzare per quanto possibile i materiali presenti in loco e laddove non sia stato possibile, si è proceduto a realizzare sia le parti strutturali che le finiture dell'edificio con soluzioni e materiali caratteristici dell'Appennino Tosco Romagnolo nonché provenienti da cave, produttori e artigiani del luogo, per mantenere la forte e caratteristica identità del luogo e l’armonia con la natura circostante. “Si è trattato di un cantiere dalla gestione complessa - dichiara l’Arch. Brucoli - data l’asperità del luogo e le impervie vie di comunicazione che davano l’accesso all’edificio posto a mezza costa della montagna. Molte scelte progettuali sono, di fatto, frutto della logistica, privilegiando materiali e prodotti di agevole movimentazione e ottimizzabile stoccaggio, dato che reperire gli spazi per l’allestimento del cantiere non era affatto un’impresa banale”.
Il laterizio di wienerberger si è distinto anche per i vantaggi in fase di posa: grazie al perfetto incastro dei blocchi e all’impiego della malta speciale Porotherm BIO PLAN, facilmente mescolabile con acqua all'interno di un normale secchio, i tempi di posa si sono ridotti fino al 50%. Questa innovativa malta permette inoltre di ridurre al minimo l’uso di silos, gru o betoniere, fattore indispensabile in questo cantiere di montagna. Inoltre, grazie ai giunti orizzontali di solo 1 mm, il consumo di malta si riduce del 90%, non ci sono sfridi e il cantiere risulta più pulito.
"Pur essendo un materiale mai utilizzato prima dalle maestranze che hanno lavorato a questo intervento" – ci spiega l’Arch. Matteo Brucoli - "la tecnica di posa dei blocchi Porotherm BIO PLAN è stata rapidamente acquisita in cantiere in modo semplice ed efficace, per un intervento effettuato a regola d’arte in pochissimi giorni."
Il solaio di copertura è realizzato con struttura in legno di castagno di provenienza locale, tavelle in cotto, isolante in fibra di legno ad alta massa e manto di copertura in tegole di cemento. La falda sud è interamente coperta da pannelli fotovoltaici che forniscono, nell'arco dell'anno, l'intero fabbisogno energetico dell'edificio. Utilizzando la rete elettrica come accumulo di energia, il “Podere del tiglio” si caratterizza quindi come un intervento a bilancio energetico nullo. Infine l’edificio non è dotato di impianto di condizionamento, in quanto l'inerzia termica delle pareti perimetrali assicura uno sfasamento termico sufficientemente confortevole nella stagione estiva.
Per il rifacimento delle murature perimetrali era auspicabile realizzare un blocco unico che semplificasse la realizzazione del pacchetto murario e la gestione del cantiere: per questo i progettisti hanno scelto il blocco in laterizio rettificato Porotherm BIO PLAN 38-25/19,9 T9 di wienerberger. Tale sistema costruttivo, grazie alla sua elevata resistenza meccanica, di resistenza al fuoco e alle sue performance termiche si è rivelata la soluzione ideale per la realizzazione di una parete massiva ad elevate prestazioni e il raggiungimento di un eccellente isolamento termico senza stratigrafie aggiuntive.