Edilizia scolastica e PNRR: Un Focus su Innovazione e Sostenibilità
Edilizia scolastica e PNRR: Un Focus su Innovazione e Sostenibilità
Il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - è lo strumento strategico avviato dal Governo per la riqualificazione e il rilancio dell’economia italiana. Tra i suoi obiettivi prioritari rientrano certamente la promozione di progetti di efficienza energetica, la riqualificazione architettonica e la messa in sicurezza degli edifici pubblici. In questo senso, il PNRR rappresenta un’opportunità unica per il rinnovo dell’intero patrimonio edilizio italiano, con particolare attenzione agli aspetti legati all’efficienza energetica degli edifici pubblici e alla sostenibilità ambientale. Questi due aspetti, efficientamento energetico e sostenibilità ambientale, sono strettamente correlati nell’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, abbreviato LCA) di un edificio. Il metodo LCA permette di valutare oggettivamente gli impatti energetici e ambientali nell’intero ciclo di vita del “prodotto edilizio”, considerando tutte le fasi del processo produttivo come correlate e dipendenti.
Ma in che modo una Pubblica Amministrazione può avvalersi della valutazione LCA per individuare le strategie di azione più efficaci da promuovere all’interno dei piani e delle politiche urbanistiche?
Per facilitare l’uso di informazioni ambientali verificate e verificabili, i CAM (Criteri Ambientali Minimi) relativi all’affidamento di servizi di progettazione e lavori per la nuova costruzione, ristrutturazione e manutenzione di edifici pubblici (approvato con DM 11 ottobre 2017, in G.U. Serie Generale n. 259 del 6 novembre 2017) incentivano l’utilizzo di etichette ambientali, le quali permettono alle stazioni appaltanti di accertare facilmente la rispondenza del progetto ai CAM. L’obiettivo dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) è dunque quello di incentivare la produzione di prodotti/servizi a ridotto impatto grazie all’inclusione di criteri ambientali nel processo di acquisto delle pubbliche amministrazioni.
Le scelte progettuali in ambito pubblico, infatti, sono guidate in maniera sempre più costante dal principio DNSH (acronimo di Do No Significant Harm), che prevede che gli interventi previsti dal PNRR nazionale non arrechino nessun danno significativo all’ambiente: questo principio è fondamentale per accedere ai finanziamenti del RRF (Dispositivo europeo per la Ripresa e la Resilienza, in inglese Recovery and Resilience Facility). Inoltre, i piani devono includere interventi che concorrano per il 37% delle risorse alla transizione ecologica.
L’impulso positivo del principio DNSH non si limita alla promozione della durabilità degli edifici, ma si estende all’implementazione di processi produttivi virtuosi in termini di impatto ambientale: le aziende produttrici mirano a gestire le risorse in modo più efficiente, aumentando la produttività nei processi di produzione e consumo; riducendo gli sprechi; mantenendo il più possibile il valore dei prodotti e dei materiali; evitando di dismetterli prima della fine d’uso; recuperandoli e reintroducendoli nel sistema economico. Questi aspetti costituiscono l’essenza dell’economia circolare messa in atto da wienerberger, che intende, attraverso l’innovazione tecnologica e una migliore gestione, rendere le attività economiche più efficienti e meno impattanti per l’ambiente, nell’ambito delle strategie ESG (Ambiente, Sociale, Governance).
Nell’attuale contesto di normative e certificazioni per la valutazione della sostenibilità dei materiali da costruzione, è importante per ogni azienda che opera nel settore edilizio, manifesti le proprie intenzioni nei confronti dell’ambiente; per questo, abbiamo scelto le dichiarazioni ambientali di prodotto di tipo III (in inglese EPD - Environmental Product Declaration), riconosciute come strumento affidabile (verificato da ente terzo), obiettivo e trasparente per valutare le prestazioni ambientali dei propri prodotti in modo tecnico, ma al tempo stesso standardizzato e completo: questo grazie agli standard (ISO 14025 e EN 15804) e alla metodologia LCA (definita in ISO 14040-44) che sono alla base della EPD stessa. Il vantaggio dell’EPD è che l’informazione ambientale è oggettiva e viene comunicata in maniera trasparente (non è un rating o un marchio, ma è un documento contenente dati ambientali).
Le EPD sono etichette ambientali volontarie che ci permettono di rispondere ai CAM e comunicare in maniera oggettiva le informazioni ambientali (LCA e CAM) dei nostri laterizi durante tutte le fasi del ciclo di vita. I dati contenuti in un EPD possono essere utilizzati dai professionisti per rispondere a richieste di sostenibilità ambientale di appalti pubblici e privati.
Nel labirinto di sigle e acronimi che dominano il dibattito sulla sostenibilità (PNRR, DNSH, LCA, ESG, EPD, CAM, ecc...), l'obiettivo da perseguire è un futuro più sostenibile per il pianeta e per le prossime generazioni. Il nostro fascicolo realizzato in collaborazione con il Sole24Ore si propone di fornire chiarezza attraverso un vero e proprio glossario delle parole della sostenibilità, individuando e definendo in modo chiaro i concetti chiave. Inoltre, approfondisce le connessioni tra edilizia e strategie ESG, esaminando aspetti che vanno dalla produzione all'applicazione del principio DNSH, fino ad esplorare il concetto di "urban mining".
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Le soluzioni in laterizio wienerberger sono conformi ai Criteri Ambientali Minimi (CAM) grazie alla Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD)
I laterizi wienerberger sono conformi alle richieste del Ministero dell’Ambiente e possiedono la certificazione volontaria di prodotto EPD.