La classificazione di reazione al fuoco del laterizio e il suo comportamento durante un incendio
La classificazione di reazione al fuoco del laterizio e il suo comportamento durante un incendio
Parlare di sicurezza antincendio per un materiale da costruzione significa introdurre due concetti fondamentali e ben definiti dalla normativa vigente: reazione al fuoco e resistenza al fuoco. La reazione al fuoco rappresenta il grado di partecipazione di un materiale alla combustione, mentre la resistenza al fuoco ricopre un aspetto prettamente progettuale e misura l’intervallo di tempo (in minuti) per il quale il compartimento antincendio garantisce la sua capacità di compartimentazione.
Il laterizio, essendo un materiale che ha già affrontato il fuoco durante la fase di cottura (viene prodotto in forno a temperature di circa 800÷900°C), non è infiammabile e non fornisce quindi alcun contributo all’incendio.
Secondo la classificazione di reazione al fuoco il laterizio viene classificato in “Euroclasse A1”, la più sicura nei riguardi del comportamento di un materiale durante un incendio.
La resistenza al fuoco del laterizio dipende invece dalla tipologia di quest’ultimo (spessore e percentuale di foratura) ed è definita in funzione di tre grandezze fondamentali: R (stabilità), cioè l’attitudine di un materiale a conservare la propria resistenza meccanica sotto l’azione dell’incendio; E(tenuta), cioè la capacità di un materiale di non lasciare passare fiamme, fumi o gas dal lato esposto al fuoco a quello non esposto; I (isolamento), cioè la capacità del materiale di ridurre la trasmissione del calore. Queste tre grandezze devono essere considerate contemporaneamente e vanno a formare l’acronimo R.E.I.
Le classi di resistenza al fuoco REI previste dalla normativa in vigore (D.M. 16/02/2007) sono le seguenti: 15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240, 360 (espresse in minuti). Quanto più il numero è alto, tanto più il materiale avrà un’elevata resistenza al fuoco.
Come detto la classificazione REI dipende, per il laterizio, dallo spessore della muratura e dalla percentuale di foratura dei blocchi utilizzati. In questo contesto bisogna poi distinguere gli elementi portanti, per i quali deve essere fornita la resistenza al fuoco REI, e gli elementi non portanti per i quali viene fornito il valore di resistenza EI, senza cioè considerare la componente di resistenza meccanica della muratura.
La determinazione della resistenza al fuoco, secondo il D.M., può essere realizzata attraverso prove di laboratorio, calcoli, oppure confronti con tabelle. Essendo il laterizio un materiale ad elevata reazione al fuoco, offre al contempo elevate resistenze al fuoco, tanto da arrivare a valori in genere oltre REI 90 già attraverso i confronti tabellari inseriti sul D.M..
I confronti tabellari sono però fin troppo cautelativi nei confronti dei blocchi in laterizio, pertanto, per gli spessori di muratura più bassi (8, 10 o 12 cm) si procede a realizzare apposite prove di laboratorio che forniscono valori di resistenza al fuoco ben più alti di quelli forniti dalle tabelle del D.M. per i blocchi di medesimo spessore.
Abbiamo realizzato una campagna di prove sulle varie tipologie di blocchi in commercio e sugli spessori più bassi (8 e 12 cm) ottenendo ottimi valori di resistenza al fuoco, da EI 120 per i blocchi da 8 cm a EI 180 per i blocchi da 12 cm. Questi valori sono del tutto conformi (e in genere superiori) a quanto richiesto dalla normativa per la progettazione delle compartimentazioni tra locali sottoposti a progettazione con pratiche antincendio e, pertanto, configurano TUTTO il laterizio come elemento costruttivo estremamente efficace, tra le altre cose, anche nei riguardi della sicurezza antincendio.
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